Riflessioni sul romanzo “Dove nessuno ti troverà”

Dove nessuno ti troverà

di Alicia Giménez-Bartlett

2011

Sellerio Editore


 

 

 

Parole chiave:identità di genere ¹, ermafroditismo²

TRAMA

Il romanzo è ambientato negli anni ’50, nella Spagna della dittatura di Franco, con la feroce Guardia Civil che esercita un controllo assoluto. Uno psichiatra parigino arriva a Barcellona alla ricerca di una persona che desta il suo interesse professionale: la Pastora; una donna? O forse un uomo? Non solo: criminale o eroe e partigiana?

Un viaggio alla ricerca di un racconto di una storia di vita.

Un romanzo avventuroso basato sulla storia vera della Pastora, nata nel 1917 come Teresa Pla Meseguer e morto come Florencio Pla Meseguer il 1° gennaio del 2004.

 

 

 

Teresa Pla Meseguer, nata nel 1917

Florencio Pla Meseguer, morto nel 2004

 

 

 

 

COSTRUZIONE CULTURALE DEI GENERI FEMMINILE E MASCHILE

La costruzione del genere (rappresentazione sociale del sesso maschile e femminile) nella nostra società è una fattore di primaria importanza, fondante, fin dai primi giorni della nascita di un individuo.

Da quando ci affacciamo al mondo, la famiglia di appartenenza e la società articolano intorno a tutti noi comportamenti e stimolazioni stigmatizzate tese a conformarci ad un’idea di maschile e femminile pre-costituita.

Fiocco rosa – fiocco azzurro. Ma i colori non sono di tutte/i?

Abbigliamento da bimba e da bimbo. Guardate i nostri negozi per bambine/i.

Giochi casalinghi, d’accudimento per le bambine, d’azione e forza per i ragazzi.

Se sei maschio non devi piangere.

Se sei femmina passività e dolcezza le hai nel DNA….altrimenti hai un brutto carattere.

Questo tipo di educazione struttura nel profondo l’individuo, portando molte persone a piccole o grandi sofferenze in termini d’espressione di sé e costituzione della propria identità.

Per recuperare la propria soggettività si deve procedere a un lungo lavoro di de-costruzione per far emergere la donna, l’uomo, la propria autentica identità.

Nel romanzo, la Pastora, nata con un sesso non definito, viene spinta dalla famiglia ad indossare i panni femminili.

In paese, per il suo corpo e la sua forza, viene derisa dall’infanzia fino all’età adulta, momento in cui viene allontanata e si allontana scegliendo il lavoro di pastora. Se la Pastora vivesse ai giorni nostri si potrebbe definire strana, ermafrodita, transgender³, queer4.

Da pag.117 del testo:

“(…) Dice se mi sentivo uomo? Dopo, sì, quand’ero più grande, e che tutti mi vedessero come una donna mi faceva star male. Ma a quei tempi, da ragazzina, non ci volevo pensare e non ci pensavo. Io ero io, ed ero fatta com’ero fatta. Mica potevo scegliere. Mica avevo mai scelto niente, da quand’ero nata, nemmeno una piccola cosa. Mai. Potevo forse scegliere il modo com’ero fatta? Dovevo prendermi così com’ero e pace. (…)”

 

Attorno a lei si sviluppa una specie di curiosità “ossessiva” verso il suo sesso. In molti vorrebbero vedere cosa “nasconde sotto la gonna”, fino ad arrivare ad un atto violento di gruppo nel quale sarà costretta a spogliarsi.

Da pag.222 del testo:

“(…)“Ma io sono di qui e tutti ridono di me, e vogliono vedere cos’ho tra le gambe, solo mettendogli paura sono riuscita a stare in pace. È dura, Catalán, tutta una vita così. (…)”.

 

PERSONA E NON BIO-MACCHINA

La Pastora riesce ad essere accolta solo da alcuni suoi compaesani, come la sarta che ride con lei e non di lei.

L’accettazione e il rispetto degli altri compaesani vengono solo dalla paura che incute e dalla possibilità di “sfruttamento” delle sue doti lavorative.

Viene tollerata perciò non in quanto persona, ma come bio-macchina utile per la collettività.

Questo un po’ ricorda coma una parte della nostra società affronta il tema delle persone transessuali 5: sovente insultate, ma altrettanto spesso sfruttate come oggetti sessuali.

 

BISOGNO DI RICONOSCIMENTO E APPARTENENZA

Il bisogno di essere riconosciuti è primario e fondante per l’essere umano.

In terapia accade spesso di incontrare la ferita profonda del paziente che non ha trovato soddisfatto il bisogno di riconoscimento (a volte persino rifiutato) dalla propria famiglia d’origine e di accogliere il dolore che tale ferita genera inevitabilmente.

Nel romanzo il bisogno della Pastora d’appartenenza, di una famiglia sostitutiva, di una comunità affettiva, viene soddisfatto grazie all’incontro con i partigiani che lottano contro Franco. In quel gruppo verrà accolta così come desidera essere vista.

Da pag.224 del testo:

“ Non ti ho detto che nella guerriglia ciascuno è quello che vuole? Tu ti senti uomo, Pastora?”.

“Sì” gli dissi, e guardai per terra mentre lo dicevo.

“E allora lo sarai. Stasera vieni con me a casa di mia sorella. Lei ti taglierà i capelli e ti darà da vestirti da uomo. E Teresa se ne va a farsi fottere, hai capito? Che si fotta!”.

 

RIFLESSIONI CONCLUSIVE

Ho scelto di parlare di questo romanzo perché affronta il tema dell’identità di genere in modo chiaro, accompagnando la lettrice/il lettore nella comprensione di una storia di vita vera, personale e unica.

Non si parla di bisturi o di chirurgia plastica come possibili scenari di costruzioni/ricostruzioni d’identità, ma di realizzazione di sé e della propria immagine attraverso incontri, parole e scelte personali consapevoli.

Ogni persona può percorrere un proprio cammino di conoscenza per raggiungere la consapevolezza, al di là dei condizionamenti culturali, di chi è.

 dottoressa Marta Fossati

APPROFONDIMENTI

Libri:

 Extraterreste alla pari di Bianca Pitzorno (testo per infanzia, adolescenza e età adulta) [1979, Einaudi ragazzi  editore, pp.234]

 

 

   La disfatta del genere di Judit Butler (testo filosofico sui temi del genere) [2006, Meltemi editore, pp.287]

 

 

Film:

Tomboy (infanzia, adolescenza ed età adulta) [Francia 2011, Drammatico, durata 84’, Regia di Céline Sciamma].

 

 

 

 

Victor Victoria  (per adolescenti e adulti) [USA 1982, Commedia, durata 135′; Regia di Blake Edwards, con Julie Andrews, Robert Preston, James Garner, Lesley Ann Warren].

 

 

 

 

Transamerica (adulti) [U.S.A. 2005, Commedia, durata 103’, Regia di Duncan Tucker,con Felicity Huffman, Kevin Zegers, Fionnula Flanagan, Graham Greene, Burt Young, Elizabeth Peña]

 

 

 

 

nota 1: Identità sentimento individuale della propria continuità storica e personale come unità vivente distinguibile dalle altre. Genere (…) se con il termine “sesso” si vuole denotare l’appartenenza a una categoria biologica e genetica (maschio/femmina), il concetto di genere (e di “identità di genere”) sposta il riferimento sul piano dell’esperienza psicologica, culturale e inevitabilmente politica delle categorie di maschile e femminile. Il genere è dunque una rappresentazione sociale che indica le credenze culturali e familiari sull’uomo e sulla donna. (…) Il genere è dunque un carattere acquisito e non innato (…). Ciò che comunemente si intende con “identità di genere” riguarda il senso soggettivo di appartenenza alle categorie di “maschio” o di “femmina” ( in altri termini la percezione di sé come maschio o femmina), mentre con il “ruolo di genere” si intende l’espressione esteriore, sociale e culturale dell’identità di genere(…).(tratto da “Citizen gay” di Vittorio Lingiardi, 2007, Il Saggiatore Editore)

nota 2: Ermafroditismo condizione caratterizzata dalla coesistenza, nello stesso individuo, delle gonadi dei due sessi (…) interna e/o esterna. Lo pseudoermafroditismo è caratterizzato invece dalla presenza di gonadi maschili o femminili in un soggetto con caratteristiche somatiche femminili o maschili;(…) nell’adolescenza compaiono i segni somatici opposti(maschili o femminili). (…) (tratto da “Psicologia” di Umberto Galimberti, 1999, Garzanti editore)

nota 3: Transgender persona che travalica ruoli, atteggiamenti e aspettative legati al proprio genere pur mantenendo inalterato il proprio sesso biologico. Opponendosi a un’idea restrittiva e precostituita di identità di genere, mette in crisi il binarismo maschile/femminile e ne svela il carattere di costruzione culturale (un esempio sono drag queen e drag king, ma anche chiunque non si trovi nelle categorie di genere socialmente accettate). (tratto da “Citizen gay” di Vittorio Lingiardi, 2007, Il Saggiatore Editore)

nota 4: Queer (link a Cultural Studies.it, studi queer di Marco Pustiniaz)

nota 5: Transessuale persona il cui sesso biologico differisce dalla sua identità di genere. A differenza del transgender, attua o si propone di attuare interventi chirurgici e/o ormonali per adeguare il proprio fisico, la propria voce ecc. a come sente di essere psicologicamente. (tratto da Citizen gay di Vittorio Lingiardi, 2007, Il Saggiatore Editore). Semplificando si potrebbero definire come “uomini che si sentono donne e donne che si sentono uomini”. Il transessualismo maschile (M to F) è decisamente più frequente rispetto a quello femminile (F to M). (American Psychiatric Association, 2000)